Introduzione
La capacità di guidare è un aspetto cruciale della vita moderna, incidendo profondamente sulla libertà personale, la partecipazione sociale e le opportunità lavorative. Tuttavia, nei pazienti portatori di dispositivi cardiaci impiantabili — come defibrillatori automatici impiantabili (ICD) e pacemaker (PM) — si pone il problema della possibilità di incapacità improvvisa alla guida dovuta a eventi aritmici o disfunzioni del dispositivo. Questi episodi possono, anche se raramente, determinare perdita di coscienza e causare incidenti.
Per bilanciare il diritto individuale alla mobilità e la sicurezza pubblica, vari enti regolatori hanno stabilito criteri e restrizioni alla guida. Tuttavia, esiste una notevole eterogeneità tra Paesi e anche all’interno dei singoli sistemi sanitari. Le restrizioni variano da pochi giorni a un anno, e spesso non riflettono i progressi nella tecnologia dei dispositivi o i miglioramenti nella sicurezza stradale.
La letteratura scientifica mostra che:
– il rischio di shock durante la guida è molto basso;
– la perdita di coscienza in seguito a shock è non comune;
– la maggior parte dei pazienti, soprattutto quelli più giovani e attivi, riprende a guidare prima del termine raccomandato.
Per questo, si sottolinea la necessità di un approccio standardizzato, basato su dati recenti e su una comunicazione efficace tra medico, paziente e autorità.
European Heart Rhytm Association fornisce le seguenti raccomandazioni che sono recentemente state riprese e confermate dalla Società Italiana di Aritmologia e Cardiostimolazione.
LINEE GUIDA – RIEPILOGO RACCOMANDAZIONI
Situazione clinica | Guida privata (patente A/B) | Guida professionale (patente C/D/E) |
Dopo impianto ICD in prevenzione primaria | 4 settimane | Permanente |
Dopo impianto ICD in prevenzione secondaria | 3 mesi | Permanente |
Dopo shock appropriato del defibrillatore | 3 mesi | Permanente |
Dopo shock inappropriato | Fino alla correzione della causa | Permanente |
Dopo sostituzione ICD (senza revisione cateteri) | 1 settimana | Permanente |
Dopo revisione cateteri ICD | 4 settimane | Permanente |
Rifiuto ICD (prevenzione secondaria) | 7 mesi | Permanente |
Rifiuto ICD (prevenzione primaria) | Nessuna restrizione | Permanente |
Impianto PM (non PM dipendenti) | Nessuna | Nessuna |
Impianto PM (PM dipendenti) | 1 settimana | 4 settimane |
Revisione elettrocateteri (non PM dipendenti) | Nessuna | Nessuna |
Revisione elettrocateteri (PM dipendenti) | 1 settimana | 4 settimane |
Sostituzione solo PM senza revisione elettrocateteri | Nessuna | Nessuna |
Adesione e impatto psicosociale
Molti pazienti, soprattutto giovani, trovano difficile accettare le restrizioni, specie se la guida è essenziale per motivi sociali o professionali.
La guida viene percepita come:
– una necessità per la qualità della vita;
– una fonte di autonomia personale;
– un fattore determinante per l’impiego lavorativo.
Questa difficoltà all’aderenza sottolinea l’importanza di una corretta educazione alla dimissione e di un follow-up clinico attento, che non solo informi ma anche coinvolga attivamente il paziente nel rispetto delle norme, limitando l’impatto emotivo e sociale delle restrizioni.
Conclusione
Le attuali restrizioni alla guida nei pazienti con ICD e PM si fondano su dati storici e un approccio precauzionale. Tuttavia, alla luce dei progressi tecnologici nei dispositivi, della bassa incidenza di eventi alla guida e del forte impatto sociale delle restrizioni, è auspicabile un aggiornamento delle normative, con una maggiore uniformità tra i Paesi e un’attenzione bilanciata tra sicurezza pubblica e benessere del paziente.
Bibliografia
1. Vijgen J. et al. (2009). Consensus statement of the European Heart Rhythm Association: updated recommendations for driving by patients with implantable cardioverter defibrillators. Europace, 11(8):1097–1107. DOI: https://doi.org/10.1093/europace/eup112
2. Imberti J.F. et al. (2020). Driving restriction in patients with cardiac implantable electronic devices: an overview of worldwide regulations. Expert Review of Medical Devices. DOI: https://doi.org/10.1080/17434440.2020.1742108
3. Palmisano P. et al. (2020). Raccomandazioni sull’idoneità alla guida dei pazienti portat